Plasma di Luca di Bartolo | Mostra fotografica - mercoledì 21 dicembre ore 19,00 - Opificio - Roma

ROMA - Opificio - via arrigo davila 47/b (metro colli albani), 00179 Roma

L’Opificio di Roma ospita dal 19 dicembre 2016 al 19 gennaio 2017 la mostra fotografica Plasma di Luca di Bartolo.
La mostra presenta una serie di fotografie scattate a Palermo in occasione dello spettacolo Waiting for Ravel – Bolero interpretato dal Corpo di ballo del Teatro Massimo lo scorso 4 agosto 2016 al Teatro di Verdura di Palermo, una serata fortemente voluta dal coordinatore del Corpo di ballo Marco Bellone e che comprendeva Bolero e un estratto da Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, e tre pezzi creati per i danzatori del teatro da Valerio Longo, Diego Tortelli e Anna Manes.

La mostra comprende anche due proiezioni video. Il primo video raccoglie una buona parte del materiale raccolto da Luca di Bartolo a Palermo tra cui alcuni ritratti fuori scena dei danzatori. Il secondo video raccoglie appunti sul lavoro in sala prove tra il coreografo Valerio Longo e il danzatore Alessandro Cascioli per la preparazione dell’assolo Plasma che ha debuttato nell’ambito della serata Waiting for Ravel – Bolero.

SULLA MOSTRA

Questa mostra è il risultato di una profonda esperienza umana, tra la danza e il mio essere uomo, perché per me la fotografia non può che essere questo.

Nasce da un breve viaggio avvenuto a Palermo agli inizi di Agosto 2016, in occasione dello spettacolo Waiting for Ravel – Bolero, messo in scena dal Corpo di Ballo del Teatro Massimo, fortemente voluto da Marco Bellone, coordinatore artistico dello stesso assieme ad coreografi ospiti Diego Tortelli, Valerio Longo, Anna Manes e Fabrizio Monteverde.

La danza è prima di ogni altra cosa, per me almeno, un fatto umano.

L’espressione di una parte di noi stessi attraverso il linguaggio più diretto che l’uomo possa esprimere, il gesto fisico, in esso il nostro essere persona. Quando questo avviene nell’unità allora lo scopo è ancora più prezioso, nei tre giorni vissuti a Palermo ho sentito questo.

Quello che è successo a Palermo in occasione di questa serata, è stata una cosa molto forte, sicuramente a cui non si è abituati nell’ambito degli enti lirici. Marco Bellone ha cercato di portare lo spirito di una compagnia di danza, dove si crea tutti insieme, in mezzo alle difficoltà di ogni tipo, raggiungendo un risultato come quello verificatosi al Teatro di Verdura strapieno in una serata corale il giovedì 4 agosto 2016.

Così la mostra vuole essere un punto di riflessione su gesto e sulla coralità perché per me è questo il significato di essere li come narratore: volgere lo sguardo nella direzione dell’umano.

Perché allora Plasma, che riprende uno solo tra i titoli delle opere messe in scena! Perché è attorno a questa coreografia che il mio viaggio è nato: attorno all’amicizia.

Per me la danza, il creare, è anche questo.

Da questo nasce il nuovo.

Attorno a questo ho visto prendere vita gli altri importanti lavori coreografici di Diego Tortelli, Anna Manes e Fabrizio Monteverde.

Ho conosciuto nuovi danzatori che hanno arricchito il mio sentire.

Raccontare attraverso la forza del gesto, attraverso la tensione fisica.

Portare dentro di se un momento di crescita artistica e umana, assieme alla riconoscenza per Valerio che dedica e offre agli altri una parte di se nel suo essere uomo e artista e lo ha fatto con me.

La mostra presenta una serie di fotografie e due proiezioni video; un video che raccoglie una buona parte del materiale raccolto in questi 3 giorni proprio per trasmettere il senso di coralità attraverso anche alcuni ritratti fuori scena dei danzatori, un secondo fatto di appunti sul lavoro in sala prove tra Valerio Longo e Alessandro Cascioli nella preparazione dell'assolo. 

(Luca Di Bartolo)

Sulla fotografia e la danza

Se dovessi definire il mio stile fotografico, ammesso che esista, mi definirei un 'cacciatore' di emozioni. Uno stile in cui non è ammessa la finzione. Mi piace molto muovermi in base all'azione scenica che trovo di fronte a me. Anche se con il passare degli anni mi rendo conto che certe acrobazie che mi piace fare per seguire i danzatori diventano a volte estenuanti.

In realtà vorrei essere sempre sul palco per seguire le emozioni da vicino.

Si tratta di raccogliere le loro emozioni e dunque seguirli nel fluire del loro corpo espressivo. Sento il mio sguardo simile all'aria che li circonda. È come se il mio sguardo volesse plasmarsi sulla figura del corpo dei danzatori, quasi potessi essere una massa di argilla pronta a modellarsi ogni attimo per prendere la forma del loro movimento. Sento che l'atto fotografico diventa molto fisico nel momento in cui lo vivo. Vi è in questo una forte componente sensuale: il corpo è capace di esprimere una forza interiore molto potente, la si sente sia che sia un uomo o una donna a danzare.

La fotografia è dunque il calco di un'azione fisica ed emotiva. In essa si raccoglie la forma (volume) dei danzatori, la loro aurea emotiva, la luce che li avvolge, l'aria che resta attorno a loro e lascia spazio al loro movimento.
(Luca Di Bartolo)


Info Mostra

Dal 19 dicembre 2016 al 19 gennaio 2017

 

Apertura mostra mercoledì 21 dicembre.

Inaugurazione aperta al pubblico dalle ore 19,00

Ingresso libero.

Orari mostra: dalle

Opificio

Via Arrigo Davila 47/b (metro colli albani), 00179 Roma

Tel. +39 06 78344705

Evento Facebook:

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