The king of the ruins, personale di Marco Pace, è una riflessione intorno al concetto di rovina che segue il filo conduttore, già delineato dall’autore, a partire dalla dimensione animale di
matrice derridiana. Qui il gorilla, che prima abitava la metropolitana, lo ritroviamo sovrano di un rudere contemporaneo. Se, in accordo con Simmel, un edificio è considerato in rovina quando
l’ideale equilibrio di natura e spirito si rompe a favore della sfera naturale che tende a prendere il sopravvento, qui la presenza del Gorilla avvalora oltremodo la tesi. Pur suscitando senso
del tragico, per l’idea di deperimento, non siamo di fronte solo alla rappresentazione di un tutto che non è più dato nella sua integrità, ma a un’entità nuova dotata di senso in sé. La natura
intesa nell’insieme della sfera animale e vegetale, realizza, perché completa, quello che gli uomini ‘mandano in rovina’. Sorta di deviazione dalla temporalità canonica è la gabbia vuota dello
zoo, dove è proprio l’assenza dell’animale che normalmente la occupa, a instillare un’incrinatura prospettando la rovina. Assenze e presenze in queste tele connotano la rovina come l’irrompere
casuale della natura nella sfera della forma, proiettandosi nell’universo sconosciuto dei processi in divenire.
Elisabetta Trincherini
Orari: da lunedì a sabato 10.30-13 / 16-20. Domenica e fuori orario, su appuntamento.
Ingresso libero
Informazioni al pubblico:
Giuseppe Veniero Project info@veniero.it – t. 333.60.66.232
Scrivi commento