Collettiva di Fotografia Contemporanea curata da Alberto Desirò che esplora il potere delle immagini di generare onde di significato che attraversano confini temporali e spaziali.
La mostra, realizzata da AD Gallery in collaborazione con La Toscana Nuova e il Gruppo TFS di Firenze, si immerge nel fenomeno della risonanza visiva: quel processo alchemico attraverso cui un'immagine fotografica, apparentemente statica nella sua materialità, diventa un organismo vibrante che amplifica la sua energia iniziale, creando echi che risuonano nella percezione dello spettatore e si fondono con la sua esperienza personale.
"La risonanza è forse la metafora più potente per comprendere il modo in cui le immagini agiscono su di noi," spiega Alberto Desirò. "Come le onde sonore fanno vibrare una cassa armonica, amplificando e trasformando il suono originario, così l'immagine fotografica innesca una serie di vibrazioni che si propagano oltre il momento catturato, collegando presente e passato, realtà e immaginazione, memoria collettiva ed esperienza individuale. In questo senso, la fotografia non è mai un atto concluso o isolato, ma un dialogo continuo e mutevole tra chi fotografa, ciò che viene fotografato e chi osserva."
Questa dimensione di riverbero continuo è esplorata in modi radicalmente diversi dagli artisti selezionati. Nella fisica, la risonanza avviene quando la frequenza dell'onda esterna corrisponde alla frequenza naturale dell'oggetto, amplificandone il movimento. Similmente, nelle opere esposte, l'incontro tra l'energia dell'immagine e la sensibilità dell'osservatore genera una potenza espressiva che va ben oltre la somma delle parti.
Milvia Stefani con "Eternal gestures" indaga la persistenza atemporale dei gesti umani, rivelando come certe posture e movimenti risuonino attraverso i secoli, dalla pittura di Giotto alla contemporaneità. Simona Pistolozzi, reinterpretando il mito di Persefone, esplora come le antiche narrazioni continuino a vibrare nelle nostre esperienze di trasformazione personale. Letizia Rostagno, con le sovrapposizioni temporali nei suoi "Diorami", crea letteralmente strati di risonanza visiva, mentre Maddalena Barletta in "Reflection" esplora i rimbalzi dell'immagine tra realtà e rappresentazione.
Il fotografo polacco Jaroslaw Jarema presenta "De profundis", ispirato alle visioni di Hieronymus Bosch, e "Sacrifice" che richiama le influenze cinematografiche di Tarkovskij. Federico Poli con "Surfaces" e Umberto Romagnoli con "Alienum" esplorano rispettivamente le vibrazioni dell'identità e le frequenze dell'alienazione nella società contemporanea.
Antonio Schiavano, in "The beauty and the bane", riflette sulla fragilità della bellezza come onda destinata a infrangersi, mentre Sara Ragone crea letteralmente composizioni caleidoscopiche in "Kaleidos", dove dettagli quotidiani vengono amplificati e moltiplicati fino a rivelare nuove figure emergenti. Patricia Canino in "Disappeared" esplora il paradosso di come l'assenza possa risuonare più intensamente della presenza, mentre Stefania Sordi con "Obiettivo felicità" cerca di catturare le rare frequenze dell'autentica gioia umana.
Roberto Solomita in "Le età della violenza" riflette sulla trasformazione del concetto di pena nella società, Jacopo Bellapianta con "Marismas" ci immerge nei ritmi primordiali della natura selvaggia della Maremma.
Francesco Maria Ferrario in "Alto contrasto" e Lorenzo Ballin in "Intrusione e conoscenza v. I" esplorano rispettivamente le connessioni invisibili tra esseri umani e la metamorfosi dell'identità come processo di risonanza interiore, mentre Lidia Giusto con "Infinita attesa", Genny Giuffrè con "Connessioni invisibili" e Fabiana "Faby" Bassetti con "I giochi di luce della mia interiorità" indagano diverse dimensioni di questa relazione tra visibile e invisibile, tra il manifesto e il latente, tra ciò che l'immagine rivela e ciò che suggerisce.
Completano la mostra le opere di Mauro Pinotti con "I leocorni", Marco Lorini con "Astrazioni" e Samuel Hromec con "Hope", ciascuno offrendo una prospettiva unica sul modo in cui le immagini riescono a evocare significati che trascendono il loro contenuto immediato.
Natalia Maryach e Gianfranco Garavelli, presentano progetti entrambi intitolati proprio "Risonanze", testimoniando la ricchezza semantica di questo concetto. Nel lavoro di Maryach, l'accento è posto sulla capacità dell'immagine di fungere da ponte tra il visibile e l'invisibile, mentre Garavelli esplora il tema attraverso istantanee catturate dai finestrini di un treno, dove il movimento stesso diventa metafora della percezione in continua trasformazione.
La mostra diventa così un'indagine profonda e sfaccettata su come le immagini fotografiche possano fungere da ponti tra dimensioni apparentemente separate: il tangibile e l'intangibile, il visibile e l'invisibile, la realtà e la sua rappresentazione, il passato e il presente, l'io e l'altro. Ogni opera esposta diventa un nodo in questa rete di risonanze, un punto di contatto in cui diverse frequenze si incontrano, si amplificano, talvolta interferiscono, creando nuovi significati.
"RISONANZE" invita così il visitatore non solo a guardare, ma ad ascoltare attivamente le vibrazioni che ogni immagine genera, a percepire quelle frequenze invisibili che trasformano la fotografia da semplice rappresentazione a potente strumento di connessione emotiva e intellettuale, da superficie bidimensionale a campo di forze in cui passato e presente, reale e immaginario, personale e universale entrano in una danza perpetua di significazione.
Evento espositivo: 26.04 > 03.05.2025
Durata mostra 7 giorni.
Curatore della mostra: Alberto Desirò
Comunicazione: AD STUDIO
Design: Sara Franci
Allestimento e logistica: AD Gallery e ONART
Sarà presente il giorno della inaugurazione Maria Grazia Dainelli, capo redattore della rivista d'Arte La Toscana Nuova che intervisterà gli artisti.
La Call “RISONANZE” aveva come scopo di scoprire artisti e artiste appartenenti a diversi ambienti e livelli di esperienza.
Comunicato stampa in preparazione.
Per informazioni: info@adgallery.it
In collaborazione con ONART Gallery, Gruppo TFS e La Toscana Nuova
Il format "IN&OUT", dialogo informale tra artisti e pubblico durante l'inaugurazione, non è semplicemente un complemento alla mostra, ma diventa parte integrante e necessaria di questa esplorazione: una risonanza umana che amplifica ulteriormente l'esperienza delle opere esposte, trasformando la visione individuale in un'esperienza collettiva di significati condivisi. Come nella fisica delle onde, anche qui l'interazione genera ampiezze maggiori di quelle che ogni elemento produrrebbe isolatamente.
AD GALLERY / "RISONANZE"
Via della Pergola, 61r - 50121 - Firenze (FI)
E-mail: adgallery.italy@gmail.com
Un titolo che raggruppa tutti gli autori presenti all’evento in quanto ognuno interpreta un tema personale.
Temi che riportano alla fisicità, all'inquietudine, a spazi architettonici, a corrispondenze.
09 > 16 febbraio 2019
ONART Gallery, Via della Pergola, 61r Firenze
Tutti possiamo viaggiare nel tempo e nello spazio e aprirsi alle emozioni senza giudizio.
Osservando un'opera d'arte è possibile diventare esploratori alla ricerca di significati, storie e emozioni.
16 > 30 dicembre 2023
ONART Gallery, Via della Pergola, 61r Firenze
Sede legale / ufficio:
Piazza della Chiesa, 41
50019 Sesto Fiorentino (Fi)
E-mail: info@adgallery.it
Sede espositiva a Firenze:
ONART Gallery
Via della Pergola, 61R
50100 Firenze
Scadenza invio progetti 15 maggio 2025.
Il tema “in-perfezione” è uno stimolo per spingere gli autori a sviluppare espressioni culturali personali che riflettano le sfaccettature socio/culturali del proprio mondo. La call
Fotografia Contemporanea “in-perfezione” è aperto alla partecipazione di opere in fotografia, edite e non edite di artisti di tutte l'età.
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