Venerdì 21 dicembre alle ore 18:30 presso la galleria Cartavetra in via Maggio 64R viene presentato il libro fotografico “FIRENZE Q1 ZTL O” di Pierpaolo Florio, pubblicato da Edizioni Gonnelli.
Nasce così, sotto l’egida delle Edizioni Gonnelli, la collana QDF – Quaderni di Fotografia che si propone di valorizzare la qualità dello scatto fotografico che guarda al mondo con gli occhi in bianco e nero, rifacendosi ai principi originali della fotografia nell’essenzialità del suo dualismo cromatico.
Il libro è costituito da 100 fotografie sulla "vita dell'Oltrarno" suddivise in 4 capitoli con argomento la vita sociale, il lavoro, gli oggetti e la vita notturna. Il libro parla per immagini, i testi (in italiano ed inglese) si limitano alla prefazione dell’editore e dell’autore e da una presentazione della giornalista di Repubblica Laura Montanari, sempre attenta ai fermenti e alle iniziative culturali della città.
Libro disponibile presso l’editore Libreria Antiquaria Gonnelli in Piazza D’Azeglio 13, Firenze e on-line su www.maremagnum.com
Sito web dell'autore: www.floriophoto.info
Inaugurazione venerdì 21 dicembre 2018 ore 18,30
Galleria Cartavetra
Indirizzo: Via Maggio, 64R, 50125 Firenze FI
Inaugurazione ore 18,30
Per informazioni telefonare al: 340 079 2997
Note dell'autore
Nel settembre del 2017 i quotidiani locali e nazionali hanno riportato la notizia che l'Oltrarno fiorentino è stato inserito dalla Guida Lonely Planet tra i dieci quartieri più “cool” del mondo.
La guida turistica redige continuamente classifiche e sondaggi, attraverso raccolta di opinioni sui più disparati argomenti correlati ai viaggi ed al turismo e nell'estate del 2017 ha chiesto ai loro autori in giro per il mondo di raccontargli dei quartieri particolarmente “cool”.
A conquistare il podio, è stata l’anima autentica dell'Oltrarno, il quartiere collocato oltre il fiume Arno e quindi ai margini dei flussi turistici di massa e del caos del centro storico.
Sparse per le piccole vie coesistono, infatti, antiche botteghe che vendono manufatti in pelle o legno, laboratori artigianali, ristoranti tradizionali e vecchi bar ma anche atelier moderni, locali alla moda e bar di tendenza dalla atmosfera cosmopolita che conferiscono al quartiere un aspetto in bilico tra tradizione e contemporaneità.
La notizia mi ha dato lo spunto per andare oltre lo slogan e di percorrerne le strade cercando di cogliere i più svariati aspetti dal momento che ho deciso di fotografarlo dalla mattina presto all'alba fino a notte fonda.
Il tratto caratterizzante del progetto fotografico è stato quello di prendere le distanze da una visione statica del quartiere, quale sommatoria di immagini rappresentative del suo patrimonio storico ed artistico, per concentrami sulla vita che lo anima e, quindi, fotografarne il contenuto anziché il contenitore.
Questo approccio mi ha permesso di analizzare con attenzione la vita reale dell'Oltrarno, dall'attività di chi vi lavora, alla vita sociale che vi si svolge, dagli oggetti presenti nelle sue strade o nei negozi, all'intensa vita notturna.
Ne esce fuori un caleidoscopio di immagini e momenti catturati solo dopo aver cercato di capirne l'anima più profonda, il che ha richiesto, prima ancora di procedere a fotografare, un meticoloso sforzo di osservazione delle dinamiche e dei riti che nel quartiere si ripetono e allo stesso tempo si rinnovano quotidianamente.
Amici intorno a un tavolo di un caffè o davanti al bancone di un bar, bambini che giocano a pallone nelle piazze e gruppi di giovani seduti sui sagrati delle chiese, immagini di madonne e bambole, manichini e sculture, bottiglie di liquori e biciclette appese a un muro, pizzaioli ed edicolanti, artigiani del legno e del ferro, camerieri, ambulanti e falegnami, suonatori di jazz e improvvisati musicisti notturni, DJ, giovani protagonisti del clubbing notturno e ballerine di pizzica.
E ancora: i murales alle pareti dei locali, lettori di quotidiani e la bambina con il volto dipinto, giocatori del calcio storico, una suonatrice armena di pianoforte, i liutai portoghese e irlandese, le acrobazie dei capoeiristi e una famiglia che balla in piazza.
Desidero, allora, dedicare queste immagini sia a chi il quartiere lo abita consentendogli di riconoscerne i luoghi e riconoscersi quale parte di una comunità sia a chi non vi è mai stato con la speranza di generare un sentimento di curiosità e il desiderio di viverlo.
Pierpaolo Florio